Tempi cupi
Il giorno 1 stavo andando aò Lido di Venezia, sede della Mostra del Cinema, e parlando con un “grande vecchio” si rifletteva sulla piega commerciale che ha preso il festival del Cinema (e non solo quello) e di come negli anni 70 il Cinema (con la C maiuscola) fosse un mezzo per diffondere le idee.
Arrivati a riva degli Schiavoni, praticamente S. Marco, guardando la chiesa di S. Giorgio mi è venuta in mente una poesia
è fosco l’aere
il cielo è muto
ed io
sul tacito veron seduto
in solitaria malinconia
ti guardo e lagrimo Venezia mia..
Non ho potuto non scattare
Si lo so è leggermente inclinata ma tra i problemi di cervicali e l’imbarcadero che ballava… non ho voluto raddrizzarla.
Mi da un senso di precarietà della situazione.
p.s.: ci sarebbe stata bene “povera patria” di Battiato come sottofondo musicale…
C&C graditi.
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